Verso un’economia verde
Stephen Leahy
BROOKLIN, Canada, 1 giugno 2007 (IPS) – L’umanità sta affrontando sfide storiche e senza precedenti a causa del cambiamento climatico e del rapido declino degli ecosistemi che sostengono la vita.
Lo stato degli ecosistemi del Millennio (MA, Millennium Ecosystem Assessment) del 2005 rivela che l’83 per cento dei sistemi naturali del pianeta è in grave crisi o quasi. Alla situazione già gravissima, si aggiunge la doppia pressione dovuta alla crescita demografica e agli stili di vita sempre più consumistici.
Si prevede l’aumento della popolazione globale dagli attuali 6,6 miliardi a 9 miliardi entro il 2050. Sebbene avessimo gia superato a metà degli anni ’80 il limite dell’utilizzo sostenibile delle risorse naturali, molti dei 2,4 miliardi di persone che abitano in Cina e in India, proprio ora stanno lottando strenuamente per avvicinarsi allo stile di vita materialistico dei nord-americani.
Come possiamo trovare la nostra strada contro la calamità globale che a quanto pare travolgerà rapidamente la razza umana?
L’umanità ha bisogno di un approccio assolutamente nuovo per gestire le risorse da cui tutti noi dipendiamo, ha detto Janet Ranganathan, direttrice del Programma per i popoli e gli ecosistemi del World Resources Institute, gruppo ambientalista con sede a Washington.
”Abbiamo bisogno di nuovi metodi per prendere decisioni a tutti i livelli che valorizzino completamente gli ecosistemi e i servizi che ci rendono”, ha aggiunto.
Agricoltura e foreste in quasi tutti i paesi servono solo per massimizzare la produzione alimentare o di legname, ma bisogna iniziare a coinvolgere anche i beni ecologici, e i servizi che anche l’ecosistema offre. Data la particolare importanza di questi servizi, gli ecosistemi dovrebbero essere preservati e migliorati.
”Gli ecosistemi in buona salute sono la nostra migliore protezione dagli impatti del cambiamento climatico”, ha detto all’IPS Ranganathan.
I finanziamenti per tali servizi dovrebbero venire da tasse sulle sostanze inquinanti, compresa una tassa sul carbonio, sui sistemi “cap and trade” e su altri meccanismi finanziari, ha aggiunto.
In Ecuador, un Fondo per la conservazione dell’acqua (FONAG) raccoglie le tasse dei consumatori tra chi beneficia dell’acqua nelle Bioriseve del Condor – una rete di aree pubbliche protette di 5,4 milioni di acri, con fattorie, allevamenti e territori indigeni. Questi fondi vengono utilizzati per progetti di gestione di spartiacque, rivela un nuovo rapporto dal titolo “Ripristinare il capitale naturale: Agenda d’azione per sostenere i servizi dell’ecosistema”, di cui Ranganathan è co-autore.