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INTERVISTA: L’ultimo miliardo di uomini
Stephen Leahy intervista James Lovelock, padre della teoria di Gaia
TORONTO, 16 giugno 2009 (IPS)
“Man mano che il clima si riscalda e aumenta la concentrazione di carbonio nell’atmosfera, il futuro appare funesto, molto più delle peggiori previsioni del Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico (IPCC)”. Parola di James Lovelock.
Chimico, medico e biofisico, Lovelock è il padre della teoria di Gaia, che descrive il pianeta come un organismo vivente, un complesso sistema in cui tutti i componenti della biosfera e dell’atmosfera interagiscono per regolare e sostenere la vita.
Personaggio dalle idee spesso controverse, Lovelock gode di ampio riconoscimento presso la comunità scientifica. Come inventore, è titolare di almeno 50 brevetti, tra cui i primi apparecchi per individuare i clorofluorocarburi, i gas responsabili dell’assottigliamento della cappa di ozono, e i residui di pesticidi nell’ambiente.
D: Mr. Lovelock, perché critica il Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico?
Lo scioglimento dei ghiacci artici rivela una tendenza inarrestabile
By Stephen Leahy
UXBRIDGE, Canada, 10 settembre 2008 (IPS)
Una distesa di ghiaccio di 50 chilometri quadrati lungo la costa settentrionale dell’isola canadese di Ellesmere è semplicemente “scomparsa” nel giro di tre giorni, lasciando scoperta una costa che era rimasta sepolta dal ghiaccio per più di 4mila anni.
Nello stesso tempo, la spessa coltre di ghiaccio permanente della banchisa polare artica si è ridotta fin quasi a raggiungere il record del 2007, con 2,6 milioni di chilometri quadrati di ghiaccio in meno rispetto alla media minima estiva. La perdita di ghiaccio quest’anno è stata enorme, su un’area che per estensione supera quella degli stati dell’Alaska e del Texas messi insieme.
”Posso ipotizzare che la riduzione della banchisa polare non supererà il record dell’anno scorso”, sostiene Walter Meier del National Snow and Ice Data Centre dell’Università del Colorado a Boulder.
Quest’anno, si prevede che il calo della banchisa polare raggiungerà il suo picco massimo nei prossimi giorni. “Il calo (del 2008) rappresenta già la seconda maggiore perdita di ghiaccio estivo, benché le temperature non siano state calde quanto l’anno scorso”, ha spiegato Meier all’IPS.
via CAMBIAMENTO CLIMATICO: Lo scioglimento dei ghiacci artici rivela una tendenza inarrestabile
Il raggio d’azione si dissolve, come i ghiacciai
I ghiacciai, roccaforti d’acqua dolce del pianeta, continuano a sciogliersi a velocità record, secondo un nuovo rapporto dell’Onu.
BROOKLIN, Canada, 19 marzo 2008 (IPS) – Il tasso medio di assottigliamento e di scioglimento dei ghiacciai è raddoppiato tra il 2004 e il 2006, riferisce il World Glacier Monitoring Service (WGMS), un centro presso l’Università di Zurigo, Svizzera.
“Gli ultimi dati sembrano confermare ciò che si presenta come un trend di accelerazione, apparentemente inarrestabile”, secondo Wilfried Haeberli, direttore del WGMS.
L’accelerazione nello scioglimento dei ghiacciai è un chiaro indicatore del fatto che il cambiamento climatico ha ormai preso piede, e che milioni o addirittura miliardi di persone ne rimarranno colpite, avverte Achim Steiner, direttore esecutivo del Programma Onu per l’ambiente (Unep). Leggi tutto…
CAMBIAMENTO CLIMATICO: Come gli struzzi
Le temperature di gennaio più fredde del solito quest’anno negli Stati Uniti hanno fatto uscire dal letargo gli scienziati che negano il cambiamento climatico, che hanno inondato siti web, scritto editoriali e lettere ai giornali sulla “grande bufala del riscaldamento globale”. Si sono addirittura dati appuntamento questa settimana in una conferenza a New York.
BROOKLIN, Canada, 6 marzo 2008 (IPS) – “Il riscaldamento globale non è una crisi”, ha dichiarato l’Heartland Institute, organizzatore della “Conferenza internazionale sui cambiamento climatici”. Heartland è una nota lobby di destra che tra il 1999 e il 2005 ha accettato più di mezzo milione di dollari dal gigante petroliferio ExxonMobil, secondo alcuni documenti della Exxon diffusi da Geeenpeace, e migliaia di dollari dall’industria del tabacco.
Non c’è da stupirsi che in una dichiarazione pubblicata martedì scorso, ribadiscano che “bisogna immediatamente abbandonare (ogni sforzo) inteso a ridurre le emissioni di CO2”.
”Il riscaldamento globale artificiale è una bufala totale. Non ha nessun fondamento concreto”, ha urlato Rush Limbaugh, conduttore americano di una radio conservatrice, nel suo show del 27 febbraio, ascoltato da ben 13 milioni di ascoltatori.
“Quest’inverno da ogni parte dell’emisfero nord si riportano nevicate e freddo record”, ha assicurato Limbaugh.
Più nell’emisfero nord che in Usa o in Canada. È vero, ha fatto freddo anche in Cina e in Medio Oriente, ma ha anche fatto molto caldo in Gran Bretagna e in gran parte d’Europa. All’inizio di febbraio, Edimburgo, Scozia, ha registrato un clima mite intorno ai 14 gradi C, che in questa città è generalmente la temperatura media di luglio. A Mosca, Russia, la capitale più a nord del mondo, le previsioni di questa settimana dicono pioggia e circa 3 gradi C, invece della solita neve con -10 gradi C.
Queste temperature non dimostrano niente. È solo il tempo. Ma il clima è una cosa completamente diversa dalle variazioni giornaliere delle temperature in una qualsiasi regione. Il clima non è altro che l’insieme delle condizioni atmosferiche medie in un dato luogo durante un determinato periodo di tempo. Un gennaio freddo significa che negli Usa è inverno, nient’altro. Leggi tutto…
SVILUPPO: Il capitalismo può essere verde?
Stephen Leahy
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TORONTO, 15 maggio 2007 (IPS) – Il capitalismo si è rivelato non sostenibile a livello ambientale e sociale, e perciò la prosperità futura dovrà venire da un nuovo modello economico, sostengono alcuni esperti. Su come sarà questo nuovo modello è in corso un intenso dibattito.
Una delle correnti di pensiero sostiene che la crescita continua può essere eco-compatibile, se verranno adottate tecnologie pulite ed efficienti, e se le economie abbandoneranno la produzione di beni materiali per orientarsi verso i servizi. Un approccio noto come “prosperità sostenibile”.
Gli accordi internazionali per combattere i problemi globali, come l’assottigliamento dello strato d’ozono dell’atmosfera e il cambiamento climatico, hanno utilizzato i principi del mercato per conformarsi al settore privato.
Ma il problema è che “stiamo consumando il 25 per cento in più rispetto a ciò che la Terra può darci ogni anno”, ha segnalato William Rees, della School of Community and Regional Planning della University of British Columbia. Leggi tutto…